La XV edizione del convegno “E-commerce in Italia” si è tenuta online il 7 maggio 2021. Il focus della ricerca è: il consolidamento dell'e-commerce.
Il 2020 ha creato una domanda di milioni di persone che non avevano mai provato prima l'online, ma soprattutto ha spostato gli investimenti di molte aziende che vedono nella vendita online la via per gestire la crisi.
Per questo motivo il 2021 sarà l'anno delle grandi manovre nel mercato dell'e-commerce con operazioni di consolidamento e un passaggio interno alle aziende dall'essere regalato ad un'area di ricerca e sviluppo diventando una parte fondamentale delle aziende.
Quando si attraversa un cambiamento di maturazione di un settore ci sono molti effetti collaterali. Uno fra questi è l’avvio delle acquisizioni da parte delle aziende che vogliono consolidare la loro posizione e da parte di altre che vogliono recuperare il tempo perso. L’altro fattore di cambiamento sono le infrastrutture che iniziano a diventare critiche per poter primeggiare nel proprio settore. Per questo motivo stanno emergendo anche pressioni nel definire il tavolo da gioco. Se, ad esempio, da qualche anno si sta discutendo della network neutrality per un accesso eguale per tutte le aziende alla stessa qualità e velocità di Rete (es. in particolare per le aziende si streaming negli Stati Uniti), oggi anche in Italia ci dobbiamo interrogare anche sulle altre infrastrutture ad esempio per la shipping neutrality. La presenza di grandi operatori sta infatti spostando l’attenzione e la qualità del servizio verso chi contrattualizza degli SLA (Service Level Agreement) molto sfidanti a discapito dei piccoli operatori dell’ecommerce italiano con molta meno forza contrattuale.
Per questo e altri motivi legati alle economie di scala dei grandi colossi internazionali si stanno creando nuove forme di aggregazioni tra aziende le quali tramite federazioni di microimprese si stanno posizionando sempre più spesso come validi competitor (almeno in prospettiva).
In Italia si contano circa 100 mila imprese nel settore della logistica, con 85 miliardi di fatturato nel 2019, il 9% del PIL nazionale. Circa il 90% sono micro o piccole realtà, con meno di 9 addetti e scarsa possibilità di investire massicciamente nella trasformazione digitale1.
Nonostante la crescita dei volumi e-commerce, e quindi delle spedizioni correlate(+55% a giugno 2020 rispetto al 20192), il settore logistico ha avuto un forte calo, soprattutto a inizio lockdown quando a causa dello stop delle spedizioni industriali si è registrato un -35%3.
Le spedizioni generate dall’e-commerce sono aumentate del +103% durante il lockdown e del 68,5% nel post lockdown, a dimostrazione che il trend non intende interrompersi4: Gli operatori di supply chain e logistica durante tutto il 2020 hanno dovuto fare i conti con grossi volumi di lavoro legati alle consegne B2C e crescenti aspettative da parte dei consumatori, tenendo conto delle misure di sicurezza incrementali legate alla Pandemia. Operatori come Asendia Italia, hanno rilevato un traffico maggiore di piccoli pacchi (+120% rispetto all’anno precedente) e una conseguente crescita di fatturato legata al servizio. L’Italia è stato inoltre il primo Paese europeo a dover affrontare la Pandemia e questo ha fatto sì che il nostro Paese sia stato anche il test per la gestione della struttura organizzativa relativa all’e-commerce.
I big della logistica hanno visto crescere considerevolmente l’attività: Amazon in quest’ottica nel 2020 ha creato 120.000 nuovi posti di lavoro tra edilizia e “Logistica di Amazon”, mentre UPS ha aperto un nuovo centro logistico in Toscana. Anche Poste alla fine dello scorso anno ha messo in atto il nuovo “MaxiHub” di Roma, un impianto di logistica ad elevata automazione, in grado di gestire circa 140 mila pacchi al giorno di media (quello di Milano verrà lanciato in primavera 2021 e triplicherà le capacità dell’operatore nelle consegne)5.
Il concetto di shipping neutrality, ossia il fatto che gli operatori di logistica e spedizioni offrano lo stesso trattamento a tutti i player e-commerce, nel corso del 2020 e a causa dell’emergenza sanitaria, è venuto meno.
Diversi player e-commerce dichiarano di aver ricevuto un servizio peggiore di quello ricevuto dai grandi player. Questo ovviamente si è riflesso sul consumatore che ha ricevuto pacchi da grandi e-store sull’uscio di casa al giorno e orario prescelto a costi contenuti, mentre pacchi acquistati da piccoli store sono stati recapitati in ritardo, con un servizio clienti meno efficiente e spesso a costi di consegna più alti.
Tra le misure adottate si segnalano:
- partnership one-to-one con operatori logistici più piccoli e del territorio in ottica di prossimità e personalizzazione. Come Tender, che gestisce la logistica su richiesta per le boutique e gli e-commerce nelle città di Milano, Firenze e Torino. Le consegne sono one-to-one e su misura: un “personal style rider” consegna a impatto zero e in modalità contactless il prodotto, con possibilità di reso immediato e sanificazione inclusa. Un altro esempio di partnership efficiente ed ecologica è UBM (Urban Bike Messenger) che gestisce le consegne last mile a Milano e Roma, utilizzando bikers (professionisti) che riescono addirittura a trasportare fino a 100kg a viaggio;
- incarico a piattaforme e-commerce locali per la gestione della spedizione di prodotti che altrimenti non avrebbero usufruito di una struttura digitale. In questo contesto sono nate nel 2020 modalità di consegna proprie per città: come la piattaforma online Cerea, che punta sul delivery dei negozi del territorio torinese, con prodotti locali, con consegna entro 24 ore dall’ordine; oppure come Bergamo Smart Shopping, un servizio per la consegna a domicilio nella città di Bergamo, con le caratteristiche per sfidare i grandi marketplace;
- partner terzi che interagiscono per loro, come la scelta di affidarsi ai broker logistici che possono contrattare per i piccoli operatori lo stesso trattamento dei grandi player di e-commerce e permettergli così di offrire ai propri consumatori gli stessi standard di spedizione e consegna;
- hub logistici in città, su spazi di smistamento di piccole dimensioni per le consegne last mile, anche usufruendo di negozi e uffici, chiusi per le restrizioni sanitarie. Come i Dark Stores delle grandi aziende della Moda, che hanno trasformato i negozi in magazzini per l’e-commerce.
È facile immaginare come il livello di soddisfazione delle aziende e-commerce italiane nei confronti dei servizi di spedizione sia calato notevolmente nel 2020. Alcuni operatori oltre a dover trovare soluzioni alternative, hanno perso fatturato a causa di mancata gestione della spedizione da parte degli operatori logistici nel momento di picco delle richieste.
Per questi e altri motivi, i servizi di spedizione sono stati valutati soddisfacenti solo dal 25% degli intervistati (contro il 44% dello scorso anno); mentre cresce la quota di chi pensa che il servizio sia migliorabile (65% delle aziende). Aumenta anche il numero di coloro che pensano di cambiare fornitore, a causa di un’insoddisfazione per il servizio ricevuto (il 19%).
Oltre a quanto segnalato prima, tra i trend del 2020 che si rilevano per risolvere i problemi legati alla spedizione, c’è l’internalizzazione del magazzino in carico all’azienda stessa (per il 60% degli e-commerce italiani), che permette di avere maggiore controllo sullo stock e la spedizione, a discapito della logistica di magazzino gestita dai marketplace (scelti dal 2% degli intervistati, contro il 9% dell’anno precedente).
C’è chi ha costruito la propria strategia vincente proprio adottando questa modalità, come l’e-commerce di vino a gestione privata Negozio Del vino, cresciuto molto lo scorso anno, che della logistica (gestita internamente all’azienda) ne ha fatto uno dei suoi punti di forza rispetto ai competitor: hanno gestito le difficoltà della Pandemia offrendo un servizio di consegna puntuale e veloce, riconosciuto dal consumatore.
Nonostante il 33% degli acquisti effettuati online nel 2020 sia stato spedito tramite dropshipping (grazie a player come Oberlo, BigBuy e Yakkyofy, tra i più rilevanti in Italia6), questa soluzione ha diminuito il suo appeal nel corso dell’anno da parte degli operatori e-commerce intervistati (per il 7%).
Il 17% delle aziende decide di affidarsi a partner terzi per la gestione del magazzino e cresce di qualche punto percentuale la scelta di adottare soluzioni alternative per il deposito delle merci, come anche aumenta la quota di chi non necessita di un magazzino perché vende prodotti di natura digitale.
Anche in Italia le spedizioni si stanno allineando al trend della personalizzazione, per offrire al consumatore un’esperienza d’acquisto sempre più legata ai suoi bisogni e alle abitudini e mirato a rafforzare la relazione. Con il 49% degli e-shoppers che considera importante la possibilità di scegliere l’orario di consegna dell’acquisto e il 60% che ritiene
importante avere più luoghi di consegna dove poter ritirare/ricevere il proprio pacco7, è intervenuto Amazon: oltre a dare la possibilità di avere nel proprio account più indirizzi di consegna e luoghi di ritiro tra cui scegliere, nel 2020 ha implementato in Italia anche la possibilità di scegliere giorno e fascia oraria per la consegna dei pacchi. Le fasce orarie sono sei durante il giorno, ogni due ore (dalle 9:00 alle 23:00) dal lunedì al venerdì.
Zalando invece nel terzo trimestre dello scorso anno ha fatturato il +21,6%8 grazie anche alla nuova partnership lanciata a luglio 2020 con Poste Italiane per consentire agli e-shopper di ritirare e restituire i pacchi presso 12 mila uffici postali italiani autorizzati e attraverso il network Punto Poste (7.300 tabaccherie, 200 negozi affiliati e 350 locker).
Un altro esempio è la piattaforma di spedizioni e di confronto tariffe Truckpooling, che lo scorso anno è cresciuta del 50%, e che dà la possibilità di personalizzare la consegna da parte del consumatore: recapito al piano, scelta del punto di ritiro e di consegna, ma soprattutto assicurazione e possibilità di pagare con “Borsino” (un deposito sull’account ricaricabile e trasferibile)9.
Il trend delle acquisizioni è presente anche in ambito logistica e spedizioni. Poste Italiane, ad esempio, nel 2020 hanno aumentato la personalizzazione del servizio attraverso l'acquisizione di due startup leader nella consegna dell’ultimo miglio: Milkman e Sennder. Le due realtà supportano l’operatore italiano nelle consegne dedicate all’e-commerce (specialmente quelle same-day) anche in settori non presidiati prima come l’Alimentare, e nel migliorare i sistemi di tracciamento GPS per fornire stime più accurate al cliente.
Fonte:
1: Senza i big, emergono i piccoli, il Sole 24 ore, 2020;
2: I cambiamenti negli acquisti online, prima e dopo il lockdown: un’analisi sui dati dell’eCommerce, Qaplà, 2020;
3: Logistica e coronavirus: doccia gelata per il trasporto merci, ISPI, 2020;
4: e-Commerce in Italia, spedizioni in crescita del 30%, PMI, 2020;
5: Poste, l’e-commerce spinge la ripresa, Corriere, 2020;
6: Yakkyofy: velocizza e semplifica le vendite online, Startupitalia, 2020;
7: Si rafforza l’asse Zalando-Poste: in Italia 20mila punti ritiro, Corrierecomunicazioni, 2020;
8: Col coronavirus cresce il fatturato di Zalando, LaStampa, 2020;
9: Truckpooling, la start up delle spedizioni online, cresce del 50%. In arrivo nuovi corrieri e logistiche dedicate all’e-commerce, Radio Senise Centrale, 2020;
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