I partner delle aziende Ecommerce 2024

Indagando su quali siano in particolare i nomi dei tre servizi per i quali gli esercenti sono più soddisfatti le risposte sono state molto diversificate tra di loro con l’eccezione di alcuni servizi citati ripetutamente da parte degli Ecommerce manager come Shopify, Google, Scalapay, Qapla’, GLS e Adyen. Particolare il fatto che questa vista (che non ha valore statistico quanto di sentiment generale del momento) può cambiare anche in modo significativo rispetto allo scorso anno quando, ad esempio, Stripe era citato da molti per le innovazioni che aveva con servizi come la memorizzazione delle carte di credito per acquisti su siti diversi. Tutti gli operatori che sono stati citati hanno effettivamente innovato molto il proprio servizio per le vendite online in tempi recenti. I veri game changer tuttavia non sempre sono già conosciuti da parte di tutti e tra i servizi citati sono presenti numerosi servizi SaaS plug and play che possono essere testati in tempi brevi sul proprio store.
Quasi tutti gli operatori prevedono di investire in nuovi servizi nei prossimi 12 mesi. Tra i servizi che riceveranno investimenti che esulano dalla gestione ordinaria sono presenti le Tecnologie Innovative (69% indicano “investimenti elevati” o “nuovi investimenti”), Piattaforme Ecommerce (65%) e i Servizi di Marketing (60%).
Gli operatori risultano più conservativi su Sistemi di pagamento (25% non prevede alcun investimento), Gestione catalogo e marketplace (23%) e Servizi di Logistica e Spedizione (15%).
Valutando le motivazioni degli esercenti per cercare nuovi fornitori emerge la necessità di una innovazione continua (Necessità di innovazione citata dal 56% degli esercenti e Necessità di nuovi servizi/funzionalità con il 54%). Sono presenti tuttavia anche problematiche con i servizi attualmente utilizzati come Necessità di ridurre i costi (38%), Espansione di mercato/clienti (34%), Problemi o limiti tecnici (33%), Peggioramento del servizio (25%), Scarsa assistenza (18%) e Deterioramento della relazione (14%).
Gli ostacoli e le maggiori difficoltà nella scelta di un fornitore di servizi o soluzioni Ecommerce sono molteplici e riguardano spesso la difficoltà nel valutare il rapporto costo/risultato, la difficoltà del valutare competenza e affidabilità del fornitore, la complessità di valutazione e confrontabilità di fornitori diversi che propongono soluzioni tecnologiche differenti e l’allineamento con le esigenze aziendali e possibilità di personalizzazione.
Tra le altre difficoltà emergono la mancanza di competenze interne sul tema e difficoltà nel quantificare i costi interni. In generale i servizi e le soluzioni che negli ultimi due anni gli esercenti Ecommerce hanno integrato e che hanno avuto un impatto sul Conversion Rate sono molto differenti tra loro. Tra questi sicuramente emergono strategie advertising, email marketing e automation, UX analysis, CRM, formazione del personale, personalizzazione del prodotto/servizio, revisione delle logiche di vendita e distribuzione, servizio di confezionamento regalo e nuovi metodi di pagamento come servizi di BNPL in 3 rate.
Tra i servizi e le soluzioni adottati dagli operatori che invece hanno avuto un impatto sul Costo di Acquisizione, emergono ottimizzazione delle campagne di advertising e della spesa dedicata, internalizzazione di tutte le campagne di advertising, marketing automation, upgrade di piattaforma, attribuzione del marketing, diversificazione degli investimenti su diversi canali (principalmente WhatsApp e telefonico), programmi di fidelizzazione dei clienti (inserimento di coupon all’interno del pacco e visualizzazione del prezzo agli utenti loyalty visibile a tutti onsite) ed espansione del network di affiliazioni dirette e indirette.

Ad emergere tra le principali ragioni di scelta di una soluzione rispetto alle altre emergono soprattutto l’esperienza della società (24%) che può essere percepita dal cliente tramite case study sul sito, referenze da parte di terzi, premi ricevuti e certificazioni ottenute. Il prezzo non è quindi il driver principale seppur secondo in classifica (21%).
Tra le ragioni inoltre che possono fare la differenza nella comparazione tra soluzioni ci sono i livelli di assistenza (11%) e in particolare se presente anche in italiano, la customizzazione (10%) e la qualità (8%) con varie SLA garantite e compliance alle leggi e regolamenti. Risultano marginali ma comunque importanti anche la velocità di attivazione, l’usabilità, la scalabilità, la proattività e la compatibilità con sistemi in uso (tutte e quattro al 4%). Infine alcuni operatori ritengono importante il team che si interfaccia con il cliente finale (3% come motivo di scelta del fornitore).