L’e-commerce italiano è uno dei mercati con maggiore potenzialità. Lo dimostra il confronto con i mercati esteri che nonostante in Italia stia continuando a crescere a doppia cifra ogni anno, questo del 18%, la penetrazione sul mercato complessivo è ancora molto distante dagli altri Paesi nord europei.
In questi anni tuttavia a conquistare i settori più interessanti e a creare il mercato online sono state le imprese dall’estero. Vendere online vuol infatti dire soprattutto gestire economie di scala importanti che permettono di investire sul servizio e in acquisizioni. Lo hanno fatto negli anni Booking e Expedia nel turismo, Amazon nell’elettronica di consumo e nell’editoria, Just Eat nella consegna del cibo, Zalando per l’abbigliamento nonostante la resistenza di YOOX. Oggi stanno entrando nuovi attori in settori fino ad oggi più protetti come ad esempio quello farmaceutico. A fare la differenza è l’accesso ai finanziamenti per poter far diventare le imprese e-commerce italiane quelle che si espandono a livello internazionale e non quelle che vengono comprate o peggio messe fuori mercato.
I fattori chiave di scelta da parte degli investitori possono però anche aiutare le aziende stesse a aumentare il loro valore. La scalabilità del business, la frequenza di ritorno dei clienti, il settore di appartenenza, l’internazionalità sono solo alcuni dei fattori differenzianti che le imprese possono acquisire e in questo studio analizziamo alcuni casi di come le aziende possono fare la differenza adottando alcune semplici strategie.
AI-Commerce: le frontiere dell'Ecommerce con l'Intelligenza Artificiale
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